Se dieci anni fa, dividendo il numero di dispositivi connessi per la popolazione mondiale, il risultato era meno di un dispositivo smart a testa, oggi la proliferazione di smartphone e tablet ha portato il numero di dispositivi connessi a Internet a più di dodici miliardi e il loro numero per persona è più di uno.
Gli oggetti d’uso quotidiano (addirittura scarpe, orologi, misuratori di frequenza cardiaca, biciclette e molti altri) così come le macchine utensili o le auto, oppure gli impianti di riscaldamento o raffreddamento sono oggi in comunicazione tramite computer, smartphone, Wifi, ADSL e così via. Le informazioni vengono trasportate da un punto a un altro in modo rapididissimo.
E i dati oggi sono il pane del business. Va da sé, quindi, che intrecciando più reti di sistemi intelligenti, è possibile creare flussi di dati sempre più ricchi e sfruttare questa condivisione di informazioni a favore di un nuovo slancio per la vita di tutti i giorni e dell’economia.
Un esempio ne sono già le previsioni meteorologiche, le target therapy per malattie terminali o la gestione di reti elettriche.
Questo è l’Internet of Things, o in italiano, l’Internet delle Cose. Con l’IoT le persone e gli oggetti possono essere messi in comunicazione fra loro portando la nostra realtà a una trasformazione verso aziende e fabbriche intelligenti, servizi sanitari digitali, collaborazione mobile, assistenti virtuali e veicoli commerciali connessi.
Sta quindi nascendo la cosiddetta “connected economy”, rivolta anche a progetti chiamati di Smart Home & Building per la riduzione dei consumi di risorse naturali, per una maggiore tutela della sicurezza delle persone e per la salubrità dell’ambiente.
Per non parlare delle Smart City: solo in Europa le città concentrano tre quarti dell’intera popolazione e gli stessi edifici sono responsabili di quasi la metà dei consumi energetici totali in Europa. Grazie alle varie tipologie di oggetti connessi, come contatori di energia, sensori ambientali, e quant’altro, si potrà migliorare il benessere e le condizioni di vita nelle città in vari modi.
Le società specializzate di analisi e ricerche di mercato attribuiscono all’Internet of Things un potenziale di crescita sconfinato per i prossimi anni in una gran varietà di ambiti applicativi del mondo business e di quello consumer, nelle realtà pubbliche e private.
Secondo Cisco il mercato complessivo è pari a 14mila miliardi di dollari. In Italia le stime sono di un comparto da 810 milioni di euro.
Siamo comunque di fronte a un cambiamento epocale dove la sicurezza sarà un aspetto fondamentale che necessita di forti investimenti, perché più la rete diventa pervasiva, e parte dei processi aziendali, più deve essere sicura.
Fonti: cisco.com, ilSole24Ore, ictBusiness.it